Storia degli Scavi
Norchia venne scoperta nel 1811 dal ligure Padre Pio Semeria insieme a Francesco Orioli, che negli anni successivi rese noti i risultati di quelle scoperte. La prima licenza di scavo, finora nota, fu richiesta da Tranquillino Zeppi nel 1830.
Le Tombe a Tempio, scoperte dal notaio Luigi Anselmi e dal Semeria lungo il Fosso dell'Acqualta, e rese note anch’esse dall'Orioli, furono scavate nel 1830 da Giosafat Bazzichelli e dall'Anselmi.
Un altro permesso di scavo nella zona di Grotta Serpara venne rilasciato nel 1834 a Vincenzo Sartori. Nel 1852 il medico condotto Mariano Lattanzi esplorò la camera della tomba monumentale che prese il suo nome. Giuseppe Torchia di Vetralla scavò una tomba nel 1858. Nel 1911 Mario Balestra e Filippo Cassani esplorarono ben quindici tombe nei settori Pile B e C e ben tredici tombe nel settore Pile D. Nel 1921 Gino Rosi eseguì limitati saggi di scavo nella necropoli, mettendo in luce la Tomba Lattanzi, le Tombe a Tempio, e, nel Pile B, le Tombe Smurina (PB 9-10) e la Tomba Prostila (PB 24).
In seguito, nel 1934 Augusto Gargana riprese gli scavi nella zona del Pile (da lui denominato con il nome, ormai desueto, di Stallonara), mettendo in luce quattordici tombe distribuite nei settori Pile A-B-C-D. Il Gargana segnalò ben trentaquattro tombe nel settore del Pile e diede i disegni purtroppo schematici e poco fedeli di otto tombe a facciata, in gran parte inedite (tra cui la Tomba Ciarlanti = PB 12). Negli anni successivi seguirono numerosi scavi clandestini: nel 1966 la necropoli del Pile venne saccheggiata e la devastazione continuò anche nell'anno successivo, quando venne investito anche l'ordine più basso di tombe, a livello del fondovalle, con trincee ed esplosivi. Nel 1947 venne messa in luce una tomba a camera di età tardo-arcaica in località Valle Calandrella, nei pressi del Casalone. A partire dal 1954 e fino al 1969, in conseguenza della riforma agraria che vide l'insediamento sui campi di una fitta popolazione rurale, iniziò un vero e proprio saccheggio della necropoli (a Valle Giuncosa, in una vallecola laterale dell'Acqualta, a Valle Calandrella). A partire dal 1970 la Soprintendenza insieme al Centro Centro di Studio per l'Archeologia etrusco-italica del CNR ha avviato l'esplorazione del settore del Pile, procedendo parallelamente al consolidamento delle facciate pericolanti e all'allestimento di gradini e passerelle per facilitare la visita. Le campagne di scavo, che hanno previsto anche lavori di disboscamento e di restauro, sono state condotte sul campo dalla Dott. Elena Di Paolo Colonna, allora Ricercatore presso il Centro di Studio per l'Archeologia etrusco-italica del CNR, dal Prof. Giovanni Colonna, allora Funzionario della Soprintendenza Archeologica per l'Etruria meridionale, con la collaborazione di giovani archeologi.
Le campagne di scavo del settore della necropoli denominato Pile B (il settore centrale) si sono svolte tra la fine di giugno del 1971 e gli inizi del mese di ottobre del 1972; un'ulteriore ripresa è stata effettuata nel mese di luglio del 1979. Durante i lavori di consolidamento effettuati dalla Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale nel 1982 nel settore della Tomba Prostila (= PB 24) venne casualmente individuato il dromos di accesso ad una camera funeraria (PB 23). La Dott. Gabriella Barbieri procedette allo scavo per conto della Soprintendenza Archeologica dell'Etruria meridionale. Nella primavera del 1983 il dromos e la camera funeraria della Tomba Prostila (= PB 24) sono stati scavati dalla Società Archeologica Viterbese "Pro Ferento"; contestualmente allo scavo la Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale ha proceduto al restauro e consolidamento della tomba, progettati e diretti dall'Architetto Vincenzo Antonelli. I risultati di questo scavo sono stati pubblicati in seguito dalla Dott. Barbieri. L'associazione di volontari ArcheoTuscia sta eseguendo scavi in un piccolo sepolcreto in località Sferracavallo nei pressi della cd Tomba a casetta scoperta nel dicembre 2010.
Da luglio 2019 è iniziata l'indagine dell'intonaco dipinto di una tomba nella necropoli dell'Acqualta, ad est delle Tombe a Tempio, grazie alla collaborazione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale e l'ISPC-CNR.
Per una dettagliata rassegna degli scavi condotti a Norchia si rinvia a E. COLONNA DI PAOLO - G. COLONNA, Norchia I, CNR, Roma 1978, pp. 40-44, LAURA AMBROSINI (2016), Norchia II, Le necropoli rupestri dell'Etruria meridionale 3, CNR Edizioni, Roma 2016, pp. 49-55 e LAURA AMBROSINI (2018), Norchia III. Le Tombe a Tempio con un'appendice sulla Tomba Lattanzi, Le necropoli rupestri dell'Etruria meridionale 4, CNR Edizioni, Roma 2018, pp. 44-48.
Testo di Laura Ambrosini